Educazione
Una delle cose interessanti da scoprire in un paese straniero, è il funzionamento della scuola obbligatoria. La Nuova Zelanda ha per tradizione le uniformi scolastiche, e scuole (specialmente i licei privati) separati per sole ragazze o soli ragazzi. Sono finita a lavorare in un doposcuola di una scuola elementare pubblica, mista e senza uniformi. Come la conosciamo noi insomma. No, in realtà no. In Nuova Zelanda i bambini entrano a scuola il giorno che compiono 5 anni, per questo motivo la classe d’entrata, in certe scuole chiamata anno 0 (zero), è molto più malleabile. Un misto tra asilo e scuola. Inoltre, le scuole hanno cominciato a introdurre un sistema a case, più che a classi. I bambini, suddivisi per età possono passare da una classe all’altra all’interno della propria casa (solitamente tre classi, ognuna con il proprio spazio ma senza separazione fisica tra una e l’altra), per permettere a ognuno di restare nelle proprie capacità e interessi. Le attività speciali come ginnastica vengono eseguite per casa e non per classe. La doppia cultura inglese e maori viene integrata, offrendo lezioni di Te reo maori (lingua maori) solitamente a tutti i bambini, e in certe scuole offrendo lezioni completamente in lingua maori per i bambini di provenienza famigliare maori. L’offerta culturale maori non finisce qui. Lezioni di canto (con un misto di bambini di tutte le case) e lezioni di cultura quali danza e lotta (più per i maschietti), sono uno spettacolo che vedo settimanalmente quando vado a lavoro. Quello che mi colpisce anche è la partecipazione di tutti i bambini nel canto (maori o non maori): passione. Tutti i bambini sono entusiasti, o perlomeno cantano. Da noi nelle scuole è sempre uno spettacolo penoso, tutti imbarazzati e vergognosi, quasi come se la musica e il canto siano solo qualcosa per perdenti.
Ovvio, i bambini sono adorabili e disperati come ovunque. Ma in generale seguono la cultura aperta e appassionata, abituati a scegliere, a condividere e a non frenare la passione. D’altronde in questo paese crescono limoni sui pali della luce.
A Thousand Doors – Camila Koller
A Thousand Doors (video officiale)
Tic tac. Il tempo passa, e ogni tanto bisogna rispolverare vecchi blog. Per esempio quando a casa in un momento di pigrizia assoluta si torna ad ascoltare l’album di un’amica. Ancora adesso, dopo diversi mesi, e dopo averlo divorato nelle prime settimane, ancora ora, è andato in ripetizione. E durante il secondo ascolto mi sono decisa a scrivere queste parole. Ma non sono sicura di cosa sia adatto, non sono sicura di cosa sia all’altezza della musica che sto ascoltando.
Perché A Thousand Doors è l’album di esordio di Camila Koller, giovane attrice ticinese con origini cilene, ma alle mie orecchie sembra un esordio alquanto maturo. L’album è stato registrato a Londra, con anche l’aiuto musicale di Elias Bertini, ed è stato creato attorno a un tema specifico: Alice nel paese delle meraviglie. E l’atmosfera fiabesca entra anche nelle note, e nelle parole. Che si tratti di tempo, di uomini, di società pazze o di draghi, la voce cristallina di Camila abbraccia lo spazio, mentre le parole talvolta misteriose nascondono temi assolutamente seri. La pazzia di considerare il normale come giusto, la malata fissazione con il tempo, il gioco della vita, e porte che si chiudono e si aprono.
L’album comincia con orologi ticchettanti e finisce con una, a mio parere, straordinaria cover di I See Fire di Ed Sheeran, colonna sonora de Lo Hobbit. In mezzo sono da notare diversi brani, ma sicuro i miei preferiti sono Ticking Clocks ed Everyone Is Mad, seguiti a ruota da A Thousand Doors e Card Game.
Sinceramente, dateci un ascolto. Sono alquanto sicura che poi lo andrete a comprare. E perdonatemi se questa mia riapparizione non dovesse essere di livello sufficiente. La musica lo è.
Buon ascolto 🙂
(Auto)celebrazioni
La piccola mi guarda. La saluto sorridendo mentre seguo il mio scricciolo. Non la conoscevo. L’avevo notata seduta in prima fila durante il concerto, però. Su quella panchina aggiunta davanti alle sedie perché, che diavolo, non c’erano più posti a sedere nella palestra. Dopo un po’ me la ritrovo davanti, e la ragazza più grande che la accompagna mi dice che la piccola vorrebbe fare una foto con me. Spiazzata e lusingata faccio la foto, pensando che l’ultima volta che mi era successo era in India (e lì un viso pallido come me si nota, non ci si scappa), qui mi fa sentire una vip. Ci scambio con piacere due parole e poi proseguo con il mio scricciolo che ancora vuole danzare, quando la musica è finita da un po’. Ma il ritmo scorre ancora.
Questa è solo una delle immagini di stasera. Una bimba con gli occhi sorridenti per i nostri canti. Goccia di Voci ha celebrato l’accoglienza stasera. Un’accoglienza oltre i confini e oltre le parole. E la gente ha risposto: a quanto pare oltre 300 persone e sui 100 rifugiati (primi numeri che girano) ci hanno fatto compagnia nella palestra dell’ex caserma di Losone, ora uno dei centri rifugiati del Ticino. Quei ragazzi, perlopiù giovani ci hanno ascoltati tranquilli, poi alla fine si sono svegliati, hanno preso l’iniziativa e cantato e ballato con noi (o noi con loro?). Non ho idea di quanti sapessero l’italiano, ma non importa. La musica scavalca le barriere e il sorriso è un linguaggio universale.
Colonna all’entrata e palestra gremita. Un’immagine insolita per me. Siamo un coro. Solitamente snobbati quindi. Ma la musica di ispirazione etnica, i colori e l’allegria si spargono, attirano. E poi, giusto per celebrare un po’ Goccia di Voci, alptransit ci ha posto ben bene in luce davanti a migliaia di persone, presenti e davanti allo schermo televisivo. Non è nemmeno la prima volta che vengono a filmarci per un documentario e simili, o che il coro partecipa a uno spettacolo che comprende canto e teatro. Quello che però mi riempie davvero il cuore a essere parte di questo gruppo, è il potere di tutte queste Gocce di creare sorrisi e lacrime e grandi energie. Celebriamo l’accoglienza, ma celebriamo anche la musica e il canto, ambasciatori di pace nel mondo.
Che Goccia di Voci continui a portare le sue armonie di pace anche nei prossimi vent’anni. Quest’estate non si fa pausa e si partecipa ancora a uno spettacolo. A ottobre si riprendono i festeggiamenti per il ventesimo. Un anno strabiliante.
Finché i bimbi si commuovono, affascinano e divertono ai concerti quanto i loro nonni, e finché l’età dei cantanti continuerà a variare tra i 19 e i quasi 80…be’ si continuerà su questa rotta tra culture e luoghi, lingue e suoni. E speriamo di non essere gli unici ambasciatori.
Lama a doppio taglio
La musica.. mi ha salvata, parecchie volte. Mi fa stare bene, mi lascia sfogare. Posso suonare, posso cantare, posso ballare. La musica è sempre stata mia compagna. Non posso farne a meno e senza non so cosa farei, o chi sarei.
Ma per quanto bella sia, per quanto sia un’ancora di salvezza, è anche maledetta. Dolore, brutti ricordi.
E poi ti stravolge la vita, solo a sentire qualche nota, solo a sentire una voce.
E quando una voce ti ruba l’anima.. be’ allora è finita.
Semplicemente persa e condizionata. In un sogno, finché non si spezza di nuovo..
Perdono
Dieci tesi per il perdono
1. Il perdono può essere un lungo processo.
2.Il perdono non dipende da un’ammissione.
3. Il perdono non pretende pareri concordi del passato.
4. Perdono significa mollare il mio diritto di vendetta.
5. Perdono non significa dimenticare.
6. Perdono significa non far parlare continuamente di nuovo l’ingiustizia.
7. Perdono non significa scusare il comportamento di un’altra persona.
8. Il perdono ha bisogno come prima cosa una decisione.
9. Perdono non significa per forza fidarsi di nuovo.
10. Il perdono è presupposto per un nuovo inizio.
Commissione di Lussemburgo “Justitia et pax”
Forgive, sounds good
Forget, I’m not sure I could
Dixie Chicks – Not Ready To Make Nice
She’s still dreaming of a man long forgiven
But not forgotten
You’re forgiven, not forgotten
You’re not forgotten
The Corrs – Forgiven, not forgotten
Musica in onda
Chiudi gli occhi e sentila..
C’è la musica di passaggio,
la musica per ballare,
quella per dimenticare,
quella per piangere sulle lacrime già versate.
C’è la musica che porta allegria,
altra che porta malinconia.
Ci sono le note che ti innervosiscono,
le note che ti entrano dentro,
quelle che già al primo ascolto sono tue.
Ci sono testi per tutti,
i testi che non capisci,
quelli che ti ricordano qualcuno,
quelli che ti fanno ridere o ti fanno piangere.
La musica ci accompagna,
accompagna i nostri ricordi, le nostre esperienze, i nostri sogni.
C’è la musica per il passato, il presente e il futuro.. di ognuno di noi..
Trovala e sceglila. Poi chiudi gli occhi e sentila..
E allora sarà tua..
Coreografia dei fan a Torino il 6 agosto (U2)
I fan italiani hanno organizzato una speciale coreografia per dare un benvenuto e bentornato agli U2, al concerto del 6 agosto a Torino. L’insegna è "we’re ONE", essere tutti uniti.. tutto lo stadio! Non è complicato. Qui sotto trovate le istruzioni da scaricare (italiano e inglese), leggete, passate, e se ci siete a torino (qualunque biglietto) stampatene un paio di copie da aiutare a distribuire. Grazie e a presto!
–> DOC
New Years Day
All is quiet on new years day,
A world in white gets underway,
And I want to be with you,
Be with you night and day.
Nothing changes on new years day.
I will be with you again.
I will be with you again.
Under a blood-red sky
A crowd has gathered in black and white.
Arms entwined, the chosen few,
Newspapers say, it says its true.
And we can break through,
Though torn in two we can be one.
I will begin again, I will begin again.
Oh and maybe the time is right,
Oh maybe tonight.
I will be with you again.
I will be with you again.
And so we are told this is the golden age
And gold is the reason for the wars we wage.
Though I want to be with you,
To be with you night and day.
(15 marzo 2008) James Blunt – Zurigo, 9.3.2008
E so già che non realizzerò mai..
La voce non perde niente. La personalità guadagna tantissimo. Lo show è assicurato.
James Blunt è simpatico, fuori di testa quel tanto che basta per essere ancora "caro". Canta, suona, si diverte. E fa cantare, ballare, divertire il pubblico. Ha parlato in tre lingue. Inglese, tedesco (a Zurigo si parla tedesco..), francese (quando non sapeva più cosa dire in tedesco). A un certo punto ha detto "grazie". D’accordo mi ha condizionato un po’ quel grazie.. Ma io lo naturalizzerei immediatamente svizzero (ha già la casa..).
In ogni caso, è stato stupendo. Ne è valsa la pena! E… me lo sono ritrovato a mezzo metro di distanza…
So Jimmy, please don’t change. Don’t change the things you do. Cause we love you so!
(21 luglio 2007) Katie Melua
(18 luglio 2007) I’m waiting..
Ready for what’s next
Ready to duck
Ready to dive
Ready to say
I’m glad to be alive
I’m ready
Ready for the push
Pronto a ciò che segue
Pronto a tuffarmi
Pronto ad immergermi
Pronto a dire
Che son felice di esser vivo
Son pronto
Pronto per la spinta
Than he who will not see.
Di colui che non vuole vedere
Love is blindness
I don’t want to see
Won’t you wrap the night
Around me
Oh my love
Blindness
L’amore è cecità
Non voglio vedere
Non avvolgerai la notte
Intorno a me
Oh amor mio
Cecità
It’s no secret that a friend is someone who lets you help
It’s no secret that a liar won’t believe anyone else
They say a secret is something you tell one other person
So I’m telling you… child
No è un segreto che un amico è qualcuno che ti lascia aiutare
No è un segreto che un bugiardo non crederà a nessun altro
Dicono che un segreto è qualcosa da dire a qualcun altro
Così ti dico… ragazzo
And the clatter
As an angel
Hits the ground
E lo sferragliare
Mentre un angelo
Cade sulla terra
(3 giugno 2007) U2 & Bon Jovi
(10 dicembre 2006) gossippiamo
(1 ottobre 2006) October
OCTOBER
October and the trees are stripped bare October and kingdoms rise |
OTTOBRE
Ottobre e gli alberi sono spogliati Ottobre ed i regni sorgono
|
(16 giugno 2006) CUORE E ANIMA
(U2 – “I Will Follow”)
” – E lei, Eugenio? Che cosa mi offre?
– La mia debolezza. La mia desolazione. La fame del mio cuore.”
(George Bernard Shaw – Candida)
ORRORE E SPERANZA
“La città è un fuoco/ una fiammo appassionata/ che mi conosce per nome./ Il desiderio della città/ di prendermi sempre di più/ È nella strada sotto i miei piedi/ è nell’aria, è dovunque mi
cerco/ è nelle cose che faccio e dico/ Se volessi vivere, dovrei uccidermi/ un giorno.”
(U2 – “Surrender”)
Rock*Star – Tribute U2
(2 giugno 2006) Have a nice day!
teoria dovrei essere allegra ed euforica.. ma in qualche modo sono
depressa… mi pare che a parlarne.. sparisca qualcosa.. quindi non mi
metto a descrivere nei minimi dettagli.. prima di tutto.. i Nickelback,
sono mitici.. chiaro, non mi aspettavo di meno! hanno suonato 50 minuti
circa sotto la pioggia e sotto la grandine!! metà della band in
maglietta… e chad con una maglia rossa =) hihi.. l’unico verbo che mi
viene in mente è che, ora come ora, li ammiro.. ancora di più!
"nero".. contrariamente alla voce che gira (e mia constatazione) che la
voce di Jon stia peggiorando sempre più, ieri mi pareva davvero in
forma e, sebbene secondo alcune critiche sia vecchio e non fa
più spettacolo, non si è mai mostrato stanco…
ostinino a suonare it’s my life e livin’ on a prayer che sinceramente
mi danno un po’ sui nervi ormai.. live è tutta un’altra cosa e sono
nuovamente bellissime! insomma.. non ho ancora realizzato ma è stato
stupendo.. anche se mi aspettavo canzoni come bells of freedom e
welcome to wherever you are dal nuovo album e speravo in dry county..
ma ha cantato altre canzoni come keep the faith e altre vecchie che mi
significano qualcosa.. e richie ha cantato I’ll be there for you!
(posso usare una "citazione"? mon amour..=D) non posso lamentarmi
granché… anzi non posso lamentarmi per niente visto che ci sono
potuta andare! mmm ho fatto la pazzia del giorno e ho comprato una
maglietta.. ma non potevo tornarmene a casa a mani vuote! ora ho le
ginocchia a pezzi e faccio fatica a camminare.. la voce mi è tornata
quasi subito e le occhiaie erano ben mimetizzate.. ma ne è valsa la
pena!
inaugurare lo stadio in inghilterra.. perlomeno lo hanno avuto nello
stade de suisse =) (nümmmä nüt) anche se a essere pignoli (ed è ora che
mantenga la mia reputazione di tale..) l’hanno inaugurato i nickelback
=)
YOU GIVE LOVE A BAD NAME
CAPTAIN CRASH & THE BEAUTY QUEEN FROM MARS
I’D DIE FOR YOU
BORN TO BE MY BABY
STORY OF MY LIFE
WILD IN THE STREETS
EVERYDAY
RUNAWAY
I’LL SLEEP WHEN I’M DEAD
I WANT TO BE LOVED
IN THESE ARMS
HAVE A NICE DAY
WHO SAYS YOU CAN’T GO HOME
IT’S MY LIFE
I’LL BE THERE FOR YOU (electric / richie sambora on lead vocals)
COMPLICATED
BAD MEDICINE (with SHOUT)
RAISE YOUR HANDS
LIVIN’ ON A PRAYER
encores:
THE RADIO SAVED MY LIFE TONIGHT
WANTED DEAD OR ALIVE
KEEP THE FAITH
(10 maggio 2006) Happy Birthday
canzoni che mi piacciono perché significano qualcosa per me, o perché
mi ricordano qualcosa..
Springsteen… la colonna sonora del film Philadelphia.. mi fa tornare
sempre in mente il mio sore di scienze delle medie.. quando ci ha fatto
vedere il film e ha chiesto chi lo conoscesse.. ma lì non lo ascoltavo
ancora tanto (il Boss)
colonna sonora di Che ne sarà di noi.. mi ricorda colui che sicuramente
sa che sto parlando di lui… non so quante lacrime ho versato
ascoltandola..
vuole, colonna sonora di una guerra… mi ricorda spesso il mio sore di
storia delle medie… e quella lezione in cui si parlava della guerra
in Irlanda del Nord in cui ha accennato a questa canzone, e grazie al
quale mi sono finalmente avvicinata agli U2 che giravano in casa già
prima che fossi nata…